Molte mappature sono basate su criteri di valutazione indicati con aggettivi, come ad esempio “alto”, “medio”, “basso”. Procedendo nell’attività di mappatura intervistando i responsabili delle principali funzioni aziendali, tuttavia, si incontrano persone che possono avere percezioni differenti per ogni singolo aggettivo, e la mappatura diventa quindi tutt’altro che oggettiva.
Il nostro consiglio è quello di “monetizzare” le valutazioni di intensità e solo successivamente trasformarle in qualitative. Analogamente anche le valutazioni di probabilità dovranno essere espresse in valori numerici (ad esempio 100% un evento rischioso che accade una volta ogni anno, 50% ogni 2 anni, 20% ogni 5 …): anche queste poi potranno essere trasformate in valutazioni qualitative (probabilità alta, media, bassa).
La valutazione del rischio totale non sarà altro che la moltiplicazione di questi due fattori e anche questa dovrà poi essere trasformata da quantitativa in qualitativa.